Il mondo del gioco dopo il decreto dignità scopre un nuovo modo di fare pubblicità

admin 13/12/2019
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Ripercorrendo a ritroso la storia del gioco online con denaro in Italia, si può ritrovare un filo ideale che unisce alcune situazioni del passato e anticipa alcune soluzioni che arriveranno in futuro. Il grande pubblico italiano ha scoperto nel 2009 le scommesse legali e il poker online, in seguito alla legalizzazione voluta (o forse a suo modo dovuta) da parte dell’allora AAMS, Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, oggi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Fino a quel momento i siti di scommesse più utilizzati operavano in una condizione di illegalità, sebbene fossero autorizzati da licenze rilasciate da altre giurisdizioni europee. Con l’arrivo nel 2011 e nel 2012 di casinò e slot machine, l’intero mondo del gioco online usciva dall’illegalità, con il beneficio dell’accesso a tutti i media tradizionali per potersi pubblicizzare. A suon di costose concessioni, società tanto italiane quanto straniere avevano acquisito finalmente il diritto di poter fare pubblicità ai giochi.

Il ritorno del proibizionismo in salsa giallo-verde

Le iniziative pubblicitarie sono cresciute di anno in anno, suddivise tra TV, giornali e sponsorizzazioni sportive. Tutto insomma sembrava continuare nella normalità di quello che era ormai divenuto un mercato regolamentato e con decine di soggetti operanti in un regime di concessione pluriennale. Il crescente problema della ludopatia ha fatto sorgere dei dubbi sugli effetti di tale visibilità dei giochi, soprattutto in alcuni orari del palinsesto della tv generalista. La limitazione della pubblicità in alcune fasce orarie si è presto trasformata in un divieto totale. In nome del bene del popolo italiano, il governo M5s-Lega ha partorito il divieto con una norma inserita nel celeberrimo “Decreto Dignità”, entrato in vigore a tutti gli effetti il 14 Luglio 2019.

In realtà le misure contenute nel decreto hanno evidenziato solamente la scarsa conoscenza del fenomeno ludopatia da parte del legislatore, visto che non sono i giochi a distanza online a creare i maggiori problemi. Come approfondito più volte da diversi media specialistici, il vero problema e pericolo si insidia nelle slot da bar e nelle macchinette da sale giochi, che continuano indisturbate e poco controllate a mietere vittime, tra le quali anche i minorenni.

Quando il gioco si fa duro, i duri si riorganizzano

In forza del divieto, tutte le attività promozionali sono state interrotte e da Luglio fino a Novembre si è registrato un silenzio assoluto. La pubblicità si sa, è l’anima del commercio. Si trattava solo di studiare nuove formule, non espressamente vietate dal decreto attuale e permesse dalle linee guida redatte dall’AGCOM, per poter esercitare il legittimo diritto dei concessionari di farsi pubblicità. Spariti quindi dalle maglie delle squadre di calcio e dalla TV, i brand cominciano a tornare in TV senza pubblicizzarsi dirittamente. Due note società di scommesse sportive hanno scelto due strade differenti per riappropriarsi degli spazi che gli sono stati negati. Il primo pubblicizza negli stadi, per mezzo di cartellonistica LED, un sito contenente filmati delle azioni salienti della Serie A dalla stagione 2010/2011. I filmati di Atalanta, Bologna, Cagliari, Genoa, Hellas Verona, Inter, Lazio, Milan, Sampdoria, Udinese sono a visione gratuita e in tutto il sito non si trova nemmeno una menzione alle scommesse e al gioco. Il secondo concessionario pubblicizza in TV il suo sito di notizie sul mondo del calcio. Il sito offre contenuti editoriali sulle più importanti partite in calendario, fornendo degli spunti impliciti per formulare pronostici. Come nel caso precedente, nessuna menzione al gioco con denaro.

Un ritorno in grande stile della pubblicità del gioco?

Il mondo delle scommesse sportive ha già svolto il ruolo di apripista e continua a farlo anche nell’anno zero della pubblicità del gioco a distanza. Certamente i due esempi citati non saranno altro che l’inizio di un ritorno a livello televisivo e di sponsorizzazioni. Pur non potendo fare riferimento al sito con gioco in denaro, si tratta di operazioni di branding molto importanti. La marca deve essere presente nella mente del consumatore per poter essere ricordata quando si manifesterà l’intenzione di gioco vera e propria. Non ci resta quindi che attendere per scoprire quali soluzioni adotterà il mondo dei casinò online e delle slot machine. Sarebbe plausibile creare dei siti con il branding del concessionario per provare i giochi di slot gratis e senza soldi. Questa soluzione non è stata adottata dal settore delle scommesse, forse per evitare delle controversie legali o più semplicemente per non osare troppo. Un’altra possibile soluzione è la creazione di blog e comunità, dove i giocatori possano trovare approfondimenti sui vari giochi di casinò e sulle probabilità di vincita, oltre a informarsi sulle ultime novità in termini di nuovi giochi di slot machine e di offerte promozionali. La pubblicità, l’anima del commercio: che piaccia oppure no, i Casinò Online torneranno presto a far sentire la propria voce.

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