La grande crescita di Playtech, anche grazie a Snaitech

Probabilmente conoscerai Playtech come brand per i suoi giochi slot che produce. Anche nel nostro sito ne trovi una nutrita selezione, e puoi provare i titoli più famosi di questo provider, tra i quali quelli che appartengono alla serie Age of the Gods, nella loro versione Demo. Ma Playtech è molto di più di un semplice software provider. Parliamo di una società che è stata fondata nel 1999, quindi quasi pionieristica nel mondo del gambling online. La sua crescita costante, che si deve alla capacità di innovare e di stare sempre dietro alle esigenze dei giocatori, l’ha portata ad essere oggi quotata al London Stock Exchange Main Market e ad essere uno dei colossi indiscussi del mercato del gioco d’azzardo.

Nel corso degli anni Playtech  ha operato molte acquisizioni, e una di quelle che ha fatto maggiormente scalpore risale al 2018. In quell’anno, infatti, venne acquisita Snaitech, società italiana land based che gestiva, all’epoca come oggi, punti vendita e macchinette slot da bar. Negli ultimi tempi, però, la politica di Playtech è andata in senso opposto, con la cessione di molti rami aziendali. Da qualche tempo si vociferava anche di una possibile vendita di Snaitech: ma le ultime notizie sembrerebbero scongiurare questa ipotesi.

La grande crescita di Playtech

Il primo semestre del 2022 si è rivelato un momento molto buono per Playtech, come dimostrano i numeri che sono stati pubblicati in questi giorni. Numeri che si sono rivelati anche migliori rispetto a quanto atteso. L’EBITDA (Earning Before Interest Tax Depreciation Amortization) è stato rettificato di 203,8 milioni di euro, quindi di ben il 143%, registrando una crescita del 64% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2021. A spingere questi dati sono stati soprattutto i mercati regolamentati B2B: la crescita è stata del 50% nei rapporti con le Americhe e del 39% con i Paesi europei (Regno Unito escluso, vista la Brexit). Nel complesso, la crescita dei ricavi B2B è stata del 17%. L’utile complessivo è stato di 71,4 milioni di euro.

Senza dubbio, uno dei fattori che ha generato questi numeri è stata la riapertura dei punti vendita fisici dopo i vari lockdown causati dalla pandemia di Covid-19. Le riaperture ci sono state già a metà 2021, ma i loro effetti si fanno sentire soprattutto nei primi mesi del 2022. Lo dimostra il fatto che l’EBITDA rettificato di Snaitech è cresciuto del 154% a 131,7 milioni di euro, mentre nel primo semestre del 2021 era a 51,8 milioni di euro. Al tempo stesso, continuano a proliferare anche gli affari online, dove il calo comunque c’è stato, ma molto lieve, appena del 5%, sempre rispetto al primo semestre del 2021. I margini EBITDA rettificati sono diminuiti, ma anche in questo caso in modo molto modesto, passando dal 59% del primo semestre del 2021 al 57% del primo semestre del 2022.

Per quel che riguarda nel dettaglio Snaitech, la società è riuscita a rimanere al primo posto nel settore delle scommesse sportive al dettaglio e online in Italia anche nei primi 6 mesi del 2022. Ad oggi, le licenze di Snaitech in Italia sono state prorogate di due anni fino a giugno 2024 per quel che riguarda le scommesse, e sono stati estesi fino a giugno 2023 i diritti sulle macchine da gioco. L’unica voce negativa per Playtech è quella rappresentata da Happybet, su cui però si sta lavorando.

Le parole del CEO di Playtech, Mor Weizer

Mor Weizer è CEO di Playtech ormai dal 2007, e ha traghettato la società in acque più o meno buone. Inevitabile che si trovasse a commentare i dati che abbiamo appena elencato, così come che comunicasse anche quali sono le intenzioni di Playtech nei confronti di Snaitech. In primis, però, Weizer ha voluto ricordare le difficoltà vissute in tempi recenti da alcuni collaboratori Playtech, legate soprattutto alle vicende belliche che stanno coinvolgendo l’Ucraina. Questo conflitto ha enormi ripercussioni anche a livello geopolitico mondiale, e questa incertezza generalizzata, naturalmente, influisce anche sull’operato di Playtech.

Proprio per questo motivo Weizer si dice molto soddisfatto dei risultati che, nonostante tutto, la società è riuscita a conseguire. Due sono i motivi principali che individua per questo successo. Il primo sono i rapporti B2B con le Americhe, che si sono fatti sempre più fitti e fruttuosi. I Paesi di maggior interesse sono sia in America del Sud, come Messico, Perù e Brasile, ma anche USA e Canada, dove i profitti sono sempre in crescita e dove si stanno stringendo nuove partnership. Il secondo sta nella strategia di cessione dei rami aziendali ritenuti ormai obsoleti, al fine di concentrare le forze e le energie in modo più razionale. Weizer cita, ad esempio, la cessione di Finalto che è stata completata nel luglio del 2022.

Riguardo a Snaitech, però, le cose stanno diversamente. Il CEO di Playtech definisce il contributo dato da Snaitech per la crescita della società “eccellente”. Se si parla di una possibile vendita di Snaitech, dunque, al momento sembra che non vi siano i presupposti, al contrario. Weizer sembra convinto che vi siano buoni margini di crescita per il mercato fisico nei prossimi anni, e più che ad una vendita pensa a nuova acquisizioni. Il desiderio è infatti di far crescere Playtech non solo nel B2B, ma anche nel B2C. Questo non significa però, spiega ancora il CEO, che si voglia procedere con fusioni e acquisizioni in modo indiscriminato. Tutto deve sempre essere inserito in una strategia oculata e ben ponderata. Per il momento, la società è comunque maggiormente impegnata a creare valore per gli azionisti, viste le difficoltà del momento.

Anche Brian Mattingley, presidente di Playtech, interviene brevemente sulla questione trattando più o meno gli stessi argomenti, dicendosi fiducioso circa le potenzialità di Snaitech e concentrato sul far aumentare il valore aziendale nel suo complesso.