Come si “gioca da grandi” in Italia secondo il rapporto SWG

CMarziali 11/12/2023
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Mercoledì 6 Dicembre 2023 a Roma, presso palazzo Ferrajoli, è stata presentata l’ultima ricerca condotta da SWG, e in particolar modo dal suo Osservatorio sul Gioco Pubblico. Il titolo è “Giocare da grandi. Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento”, e quindi è evidente che verte sul gioco d’azzardo nella sua totalità. Fortunatamente si sta radicando sempre di più la consapevolezza che per gestire al meglio il gioco d’azzardo, a livello istituzionale, è necessario avere un quadro molto chiaro e completo della situazione, sotto molteplici punti di vista. Quindi è importante che associazioni di settore facciano ricerche e sondaggi che possano offrire un ritratto a 360 gradi, il più veritiero possibile, su cos’è il gioco d’azzardo in Italia e sul modo in cui viene visto e considerato dalla gente che lo pratica, e anche da chi non lo pratica. In tale ottica, “Giocare da grandi. Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento” rappresenta un indizio molto utile che chiarisce alcuni aspetti fondamentali della questione.

Giocare da grandi. Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento

logo-swgIl documento, redatto anche in collaborazione con IGT, chiarisce da subito il sistema metodologico applicato. L’indagine è stata condotta tramite il sistema CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione di 450 persone, selezionate solo tra giocatori che impiegano denaro vero nel gioco. Le interviste sono state somministrate in due parti, a distanza di tempo di poche settimane l’una dall’altra, con 400 persone attive nel complesso. In percentuale, nel campione considerato vi erano più uomini che donne, con una maggioranza di persona adulte oltre i 55 anni di età, del Nord Italia. In percentuali minori però erano presenti persone di ogni fascia d’età, di ogni stato occupazionale e di ogni parte del Paese.

Le interviste hanno riguardato diversi aspetti, a partire dalle abitudini di gioco. Nel documento sono state considerate tutte le possibili forme di gioco real money, sia quelle fisiche come il Gratta&Vinci o il Lotto, sia quelle online, tanto le scommesse sportive che il Bingo e i giochi di casinò. Molto interessante è il grafico che considera la percentuale di giocatori che si dedica solo al gioco online, o solo a quello fisico. Ne risulta che la netta maggioranza, il 51,2%, pratica entrambe le forme di gioco. Le persone che praticano in esclusiva solo gioco online o solo gioco fisico si equivalgono, il che dimostra che orami queste due modalità si possono dire equivalenti nella considerazione e nella pratica dei giocatori.

Spesa e Vincite

Una parte notevole dell’indagine verte sul discorso spesa/vincita. Il dato complessivo dice che si perde molto più di quanto non si vinca, con un saldo di – 26,48 euro su 113,74 euro spesi. Ma andando a contestualizzare e a parcellizzare ulteriormente i dati, si scopre che chi perde è chi gioca le cifre più alte, mentre chi investe importi minori (fino a 30 euro) riesce ad ottenere dei piccoli guadagni mensili. C’è da chiarire però che i dati raccolti da SWG sono quelli percepiti dai giocatori: confrontandoli però con quelli ufficiali raccolti da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) si vede come non si discostino poi molto da essi.

Bilancio Emotivo

Un’altra sezione molto interessante del documento “Giocare da grandi. Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento” riguarda quello che viene definito “bilancio emotivo”, espressione con cui si intende il modo in cui il gioco d’azzardo, con relative vincite e perdite, ha ripercussioni sull’emotività delle persone che lo praticano. Il primo grafico proposto dimostra come nella maggioranza dei casi, circa il 70%, il sentimento prevalente sia quello del divertimento. In un certo senso questo dimostra che per lo più chi gioca con denaro vero comunque non cerca vincite pecuniarie, ma solo un po’ di svago. In percentuali molto minori si attestano altre sensazioni, come “sono stato fortunato”, “ho dedicato tropo tempo a questi giochi”, “ho speso troppo denaro per questi giochi”.

In conclusione di chiede anche ai giocatori d’azzardo se sono soliti anche praticare altri giochi senza spesa in denaro, e il risultato conferma questo dato, dando una netta prevalenza ai giochi che si possono praticare online piuttosto che a quelli che si devono svolgere in presenza.

Conclusioni

La ricerca SWG/IGT ha suscitato il vivo interesse di ogni parte politica in Italia, visto che la questione della necessità di dare una normativa adeguata a questo settore è sempre presente. I commenti sono stati i più disparati, ma è emersa da parte di tutti la consapevolezza di quanto questi strumenti, ovvero le ricerche e la raccolta di dati analitici, siano indispensabili per prendere decisioni ponderate e efficaci. A questo consegue anche la richiesta di rendere sempre più specifiche le interviste, per cogliere anche quegli aspetti meno evidenti e macroscopici, ma non meno importanti.

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